• Cultura e società

    Dalle olive all’olio: come si produce l’oro verde d’Italia

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    Dentro l’oliveto

    Oliveto durante la raccolta

    È ottobre: negli oliveti di tutta Italia comincia la raccolta delle olive, che in alcune zone dura fino a dicembre inoltrato. Dalle distese immense di olivi in Toscana e Puglia agli appezzamenti familiari o addirittura ai giardini, dalla mattina alla sera ferve l’attività nel tentativo di raccogliere le preziose olive nel minor tempo possibile. Una volta staccati dagli alberi, questi frutti delicati devono essere portati al frantoio al più presto, idealmente entro uno o due giorni, per diventare olio extravergine della massima qualità.

    Come nascono le olive

    Fiori di olivo
    Le piccole olivine

    Questo viaggio inizia diversi mesi prima, all’inizio di giugno, quando gli olivi sono in fiore. Avete mai visto dei fiori di olivo? Eccoli qui a sinistra: sono dei piccoli grappoli di fiorellini bianchi. L’impollinazione dell’olivo è anemofila, cioè avviene grazie al vento. Se il tempo è clemente, ben presto i fiori diventano piccole olivine. L’allegagione, cioè la trasformazione del fiore in frutto, è piuttosto difficoltosa nell’olivo: solo l’1-4% dei fiori riescono a diventare olive.

    Nel corso dell’estate, le olive si ingrossano e maturano, sempre che lo consentano la siccità, avversità meteorologiche sempre più frequenti come la grandine e la moltitudine di insetti che vivono negli oliveti. Se tutto va bene, a settembre le olive iniziano a cambiare colore: da verdi diventano giallastre, poi viola e infine, piano piano, nere.

    Le olive sono tutte uguali?

    Olive mature

    Naturalmente no, le olive non sono tutte uguali: ne esistono tantissime varietà diverse, chiamate cultivar. Ci sono le olive da tavola, chiamate anche olive da mensa, meno adatte alla produzione di olio, che in genere vengono raccolte e consumate verdi, come l’Ascolana Tenera, la Bella di Cerignola, la Nocellara del Belice; e poi ci sono le varietà coltivate specificamente per produrre l’olio. In totale, esistono in Italia più di cinquecento varietà di olive diverse, e tante altre si coltivano nel mondo. Ogni varietà ha un grado di maturazione ideale diverso: per produrre l’olio perfetto, alcune olive vanno raccolte completamente nere, altre non appena virano al violetto.

    L’olivo si coltiva soltanto in Italia meridionale?

    L’olivo è una pianta mediterranea che ama il sole e il caldo: sono particolarmente famosi i grandi oliveti pugliesi, con i loro alberi millenari, che negli ultimi anni sono stati decimati dalla famigerata Xylella. L’olivo però si coltiva in quasi tutta Italia, anche al nord dove tradizionalmente si usavano altri grassi per cucinare, come il burro e lo strutto. A causa del cambiamento climatico, oggi troviamo oliveti ad altitudini sempre più alte, anche oltre 600 metri sul livello del mare. Ci sono poi zone dal microclima particolarmente favorevole, come la riviera ligure o il lago di Garda, dove si coltivano varietà locali. In Liguria si producono le famose olive Taggiasche, dal paesino di Taggia, in provincia di Imperia; nel Veneto c’è la cultivar Grignano, originaria di Verona, con cui si produce un olio particolarmente amaro e fruttato; in Toscana si coltiva soprattutto il Leccino, diffuso anche più a nord perché resistente al freddo.

    Ma bando alle ciance: le olive sono mature, è ora di portarle al frantoio!

    Cosa succede al frantoio

    Il frantoio è il luogo in cui si frangono (cioè si frantumano, si macinano) le olive per produrre l’olio. Può essere enorme, su scala industriale, di medie dimensioni oppure piccolo, familiare. Nelle zone di produzione dell’olio ci sono frantoi un po’ dappertutto, in ogni paese. Chiunque può portare le proprie olive al frantoio, anche chi ha solo qualche olivo in giardino!

    Come si “spremono” le olive? Prima di tutto si macinano; una volta si usavano delle grandi mole in pietra. Poi la pasta di olive così ottenuta si spalmava sui fiscoli, dei dischi di fibre vegetali intrecciate. Qui a destra potete vedere una pila di fiscoli all’interno di un torchio, la macchina che applicando una forte pressione fa uscire l’olio dalla pasta di olive.

    Alcuni frantoi “storici” usano ancora le mole e i fiscoli, ma nei frantoi più moderni si utilizza una tecnica diversa, in cui le olive vengono trasformate in olio in un processo continuo, senza mai esporle all’aria. Le olive vengono immesse in una macchina in cui vengono automaticamente lavate, private delle foglie che possono essere cadute durante la raccolta e macinate. La pasta di olive viene quindi mescolata lentamente in una gramola per favorire la separazione dell’olio dall’acqua, e infine si estrae l’olio per decantazione: l’olio, più leggero dell’acqua, sale in superficie. Un’ultima fase di filtrazione elimina i frammenti di nocciolo eventualmente rimasti, et voilà: abbiamo il nostro olio extravergine di oliva.

    A questo punto, se si tratta del nostro olio, lo porteremo a casa in contenitori di plastica o di acciaio, e poi lo imbottiglieremo al più presto. Dopo qualche giorno potremo cominciare a gustare il nostro oro verde: sarà amaro e piccante all’inizio, e poi sempre più fruttato e complesso con il passare del tempo.

    Quanto costa l’olio d’oliva?

    L’olio extravergine di oliva italiano è sempre più costoso. Le avversità e l’incertezza del clima rendono più difficile la coltivazione; la raccolta delle olive è lunga e faticosa, soprattutto nei terreni aspri e scoscesi che caratterizzano buona parte d’Italia; la frangitura e l’imbottigliamento hanno un costo non indifferente.

    Produrre l’olio non è come fare il vino: la resa dell’oliva è molto bassa, in media intorno al 10%. Questo significa che se portiamo 100 chilogrammi di olive al frantoio, con una spesa media di 20 euro circa, otterremo poco più di 10 litri d’olio. Aggiungendo il costo del tappo e della bottiglia, ogni litro d’olio ci costerà almeno 3 euro, senza considerare il tempo e le risorse necessarie per curare l’oliveto, potare gli olivi, fare i trattamenti fitosanitari, raccogliere le olive e imbottigliare l’olio. Non deve sorprendere, quindi, se il prezzo previsto per un buon olio extravergine di oliva prodotto quest’anno in Italia è di 12-14 euro al litro.

    Spero che vi sia piaciuto questo viaggio nell’oliveto insieme a me. Voi cosa ne pensate? Vi piace l’olio extravergine italiano, o scegliete alternative più economiche? Scrivetemi!

    Alla prossima,

    Diana

    Glossario

    • dicembre inoltrato: late December
    • appezzamento: plot of land, field
    • staccare: to detach, to pick
    • frantoio: oil mill
    • in fiore: blossoming
    • grappolo: bunch, cluster
    • impollinazione: pollination
    • clemente: clement, mild
    • allegagione: fruit set
    • maturare: to ripen
    • siccità: drought
    • grandine: hail
    • mensa: kitchen table
    • virare: to change color
    • millenario: thousand-year old
    • decimare: to decimate, to wipe out
    • microclima: microclimate
    • fruttato: fruity
    • bando alle ciance: enough talking
    • frangere: to break; commonly said of waves: le onde si frangono sugli scogli
    • spremere: to squeeze
    • mola: millstone
    • spalmare: to spread
    • pila: stack
    • decantazione: settling
    • nocciolo: pit, bone
    • imbottigliare: to bottle
    • piccante: spicy, hot
    • scosceso: steep
    • resa: yield
    • fitosanitario: phytosanitary, related to plant health
  • Luoghi d'Italia

    Visitiamo insieme la biblioteca più antica del mondo

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    Oltre 1500 anni di storia

    Lo sapevi? La biblioteca più antica del mondo che non ha mai interrotto la sua attività si trova in Italia, e conserva uno dei primissimi documenti in lingua italiana.

    La Biblioteca Capitolare di Verona, fondata oltre 1500 anni fa, ferve ancora oggi di attività, mostre, eventi pubblici e privati e brulica di visitatori, da illustri accademici a turisti e curiosi. Basta comprare un biglietto da 7 euro per vederla con i propri occhi e trovarsi faccia a faccia con dei manoscritti antichissimi. Non puoi andarci subito? Non importa, oggi ho preso un biglietto e ci sono andata io per te!

  • Luoghi d'Italia

    Il balcone di Giulietta a Verona: vero o falso?

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    La casa di Giulietta a Verona è uno dei luoghi più amati dai turisti, che fanno lunghe code per entrare nel famoso cortile, vedere la statua di Giulietta e alzare lo sguardo verso il leggendario balcone dei due innamorati immortalati da William Shakespeare. Ma è proprio il balcone da cui Giulietta si è affacciata per parlare con il suo Romeo? Questa è davvero la sua casa? Montecchi e Capuleti erano veramente due famiglie veronesi?

  • Luoghi d'Italia

    Qual è la piazza più grande (e più bella) d’Italia?

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    Qual è la piazza più grande d’Italia? In quale città si trova? C’è piazza San Marco a Venezia, naturalmente; piazza Bra a Verona e piazza Duomo a Milano; a Roma ci sono piazze grandissime, e così a Napoli e a Torino; molte di queste però sono in realtà grandi incroci trafficati, oppure dei giardini.

    Cos’è la piazza per gli italiani

    In Italia la piazza è il luogo d’incontro per eccellenza, una di quelle cose che mancano tanto agli italiani che vivono all’estero, insieme al suono delle campane. La piazza è il luogo in cui lo sguardo spazia, l’orizzonte si apre, la città respira: deve essere pedonale, senza automobili strombazzanti e motorini rombanti, deve essere sgombra e aperta. Oggi voglio parlarvi di una cittadina poco nota che ospita una delle piazze più grandi e più belle d’Italia, una piazza come Dio comanda!

  • Luoghi d'Italia

    Non è la solita Toscana – Tuscany off the beaten track

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    Carissimi! Sono tornata da una breve vacanza semplicemente ME-RA-VI-GLIO-SA, e ora che ho avuto tempo di riordinare le foto voglio parlarvene subito! Sono stata in Toscana, ma non nei soliti posti dove vanno sempre tutti. Lo so che la Toscana la conoscete, è una delle regioni più visitate d’Italia: ma scommetto che non siete mai stati, per esempio… a Radicondoli! Ecco, già il nome di questo paesello è fuori dall’ordinario. E pensate che se volete trasferirvi qui, il comune vi paga metà dell’affitto per tre anni. Sono poco più di 900 abitanti e vogliono diventare mille – è un bellissimo posto, pensateci!

  • Cultura e società

    Ancora Sanremo?! – The 2025 Sanremo Music Festival

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    Carissimi, anche quest’anno è arrivato il momento fatidico: è febbraio e sui media italiani non si parla d’altro che del Festival di Sanremo. A quanto pare questa è l’edizione numero SETTANTACINQUE! Incredibile, inossidabile, inarrestabile!

    Ormai dal 1951, nella cittadina di Sanremo, in Liguria, si tiene il concorso musicale più famoso, più amato e più odiato d’Italia: il Festival della canzone italiana. Oggi il festival si tiene al Teatro Ariston e viene trasmesso in diretta per cinque interminabili serate sul canale televisivo nazionale di RAI 1. Tutti i cantanti più noti, vecchi e giovani, belli e brutti, bravi e meno bravi, sono passati dal palcoscenico dell’Ariston e ci hanno regalato dei tormentoni indimenticabili e anche tantissime canzoni che invece, per fortuna, sono finite in fretta nel dimenticatoio.

  • Luoghi d'Italia

    Il borgo più bello d’Italia

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    Una cittadina fortificata tra i vigneti del Veneto

    Carissimi, oggi voglio parlarvi di una località italiana che forse non conoscete, anche se – udite udite! – un paio d’anni fa è stata eletta addirittura “borgo più bello d’Italia”.

    Innanzitutto, cosa vuol dire borgo? Il borgo è un centro abitato, una cittadina, un paese, o anche un quartiere di una città: a Verona molti quartieri si chiamano borghi, ma questo ve lo racconterò un’altra volta. In latino però voleva dire castello fortificato, e in questo caso è proprio così: si tratta di una cittadina murata, cioè circondata da mura tutto intorno, con ben ventiquattro torri e un meraviglioso castello medievale che domina il paese, in cima alla collina.